Nozioni basilari per creare e/o interpretare un'etichetta per vino.
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Le linee guida proposte dagli intenditori suggeriscono, unanimemente, che saper leggere le etichette del vino è un importante aiuto per capire la bottiglia che si sta comprando o il vino che si ordina al ristorante.
L'etichetta è la carta di indentità della bottiglia, e deve contenere tutte le caratteristiche principali del vino; essa svolge un ruolo fondamentale perchè fornisce una serie di informazioni importanti sul vino che devono essere chiare e verificabili. L'Unione Europea ha scritto leggi precise in materia per uniformare questo aspetto a livello europeo.
Ciò, oltre ad essere utile a livello personale, ci aiuterà nel nostro lavoro di composizione di un'etichetta a norma di legge. Probabilmente, se saremo incaricati di creare un'etichetta per un produttore importante o comunque "di un certo spessore", sarà lui stesso a commissionarci nel dettaglio tutte le componenti dell'etichetta, quindi non avremo particolari problemi al riguardo; diverso è il caso in cui sia il "piccolo" produttore a richiederci un lavoro grafico, è vero forse che non sia indispensabile, se per uso personale, rispettare tutte le indicazioni a livello europeo, ma, conoscendo bene tali indicazioni e suggerendone al nostro committente l'uso, potremo fornirgli quel valore aggiunto che, purtroppo oggi sempre più difficile da trovare, può distinguerci dalla marea di sedicenti grafici che proliferano in giro.
Le seguenti indicazioni le riporto senza modifiche al testo, rispettando quindi la proprietà intellettuale, dal sito alimentipedia.it; ho solo cambiato l'impostazione del formato per adattarla al layout del mio sito.
Indicazioni obbligatorie
In ogni etichetta presente su una bottiglia da vino deve essere scritto:
- il nome del vino, inteso come nome della regione determinata o della zona geografica (esempio: Barolo, Chianti, Orvieto, Sicilia....), seguito al di sotto dalla sigla di classificazione italiana: "Denominazione di Origine controllata" per i D.O.C.; o "Indicazione geografica tipica per i I.G.T.
- Oppure deve essere riportata la categoria a cui appartiene (Vino da tavola, Vino frizzante, ecc...);
- Il nome e la ragione sociale dell'imbottigliatore e sua sede;
- La gradazione alcolica epressa in percentuale di volume, e nel caso di vini amabili dolci anche il residuo di zucchero che può potenziare quindi la percentuale di alcol che gli zuccheri possono apportare (es. 12+2% vol.)
- Si riporta il quantitativo del prodotto espresso in litri, centilitri o millilitri;
- Sulla bottiglia ci deve essere scritto il lotto di appartenenza del vino, cioè il riferimento a quando quel vino è stato imbottigliato;
- Deve essere sempre presente la dicitura: Contiene Solfiti per tutti i vini che contengono più di 10 mg/litro di anidride solforosa, praticamente tutti i vini in commercio.
Indicazioni ulteriori
Si possono indicare in etichetta anche tutte le indicazioni che meglio illustrano i pregi e le qualità del vino.
Ad esempio su alcune etichette possiamo leggere le raccomandazioni in merito agli abbinamenti gastronomici (adatto a piatti di pesce...), la temperatura ideale per il consumo e la modalità di servizio (es. Stappare alcune ore prima del consumo); oppure la numerazione del recipiente o altre menzioni a volte previste per i vino a DO o IGT, quali annata, vitigno, vigna, Classico, Superiore, Riserva...
Le linee guida proposte dagli intenditori suggeriscono, unanimemente, che saper leggere le etichette del vino è un importante aiuto per capire la bottiglia che si sta comprando o il vino che si ordina al ristorante.
L'etichetta è la carta di indentità della bottiglia, e deve contenere tutte le caratteristiche principali del vino; essa svolge un ruolo fondamentale perchè fornisce una serie di informazioni importanti sul vino che devono essere chiare e verificabili. L'Unione Europea ha scritto leggi precise in materia per uniformare questo aspetto a livello europeo.
Ciò, oltre ad essere utile a livello personale, ci aiuterà nel nostro lavoro di composizione di un'etichetta a norma di legge. Probabilmente, se saremo incaricati di creare un'etichetta per un produttore importante o comunque "di un certo spessore", sarà lui stesso a commissionarci nel dettaglio tutte le componenti dell'etichetta, quindi non avremo particolari problemi al riguardo; diverso è il caso in cui sia il "piccolo" produttore a richiederci un lavoro grafico, è vero forse che non sia indispensabile, se per uso personale, rispettare tutte le indicazioni a livello europeo, ma, conoscendo bene tali indicazioni e suggerendone al nostro committente l'uso, potremo fornirgli quel valore aggiunto che, purtroppo oggi sempre più difficile da trovare, può distinguerci dalla marea di sedicenti grafici che proliferano in giro.
Le seguenti indicazioni le riporto senza modifiche al testo, rispettando quindi la proprietà intellettuale, dal sito alimentipedia.it; ho solo cambiato l'impostazione del formato per adattarla al layout del mio sito.
Indicazioni obbligatorie
In ogni etichetta presente su una bottiglia da vino deve essere scritto:
- il nome del vino, inteso come nome della regione determinata o della zona geografica (esempio: Barolo, Chianti, Orvieto, Sicilia....), seguito al di sotto dalla sigla di classificazione italiana: "Denominazione di Origine controllata" per i D.O.C.; o "Indicazione geografica tipica per i I.G.T.
- Oppure deve essere riportata la categoria a cui appartiene (Vino da tavola, Vino frizzante, ecc...);
- Il nome e la ragione sociale dell'imbottigliatore e sua sede;
- La gradazione alcolica epressa in percentuale di volume, e nel caso di vini amabili dolci anche il residuo di zucchero che può potenziare quindi la percentuale di alcol che gli zuccheri possono apportare (es. 12+2% vol.)
- Si riporta il quantitativo del prodotto espresso in litri, centilitri o millilitri;
- Sulla bottiglia ci deve essere scritto il lotto di appartenenza del vino, cioè il riferimento a quando quel vino è stato imbottigliato;
- Deve essere sempre presente la dicitura: Contiene Solfiti per tutti i vini che contengono più di 10 mg/litro di anidride solforosa, praticamente tutti i vini in commercio.
Indicazioni ulteriori
Si possono indicare in etichetta anche tutte le indicazioni che meglio illustrano i pregi e le qualità del vino.
Ad esempio su alcune etichette possiamo leggere le raccomandazioni in merito agli abbinamenti gastronomici (adatto a piatti di pesce...), la temperatura ideale per il consumo e la modalità di servizio (es. Stappare alcune ore prima del consumo); oppure la numerazione del recipiente o altre menzioni a volte previste per i vino a DO o IGT, quali annata, vitigno, vigna, Classico, Superiore, Riserva...
Leggere le etichette. Alcuni esempi per capire meglio ciò che compriamo
VINO DA TAVOLA
_1. Ogni etichetta deve indicare la natura
merceologica del prodotto al quale si riferisce. Vino da tavola è la
categoria più bassa nella piramide della qualità del vino.
2. Colore di base del vino (facoltativo per il vino da tavola)
3. Il marchio, ovvero lo strumento che consente al consumatore di individuare subito il prodotto, (emblemi, stemmi, illustrazioni...) è facoltativo.
4. Il nome dell'imbottigliatore e la sua sede sono obbligatori. La sede dell'imbottigliatore però non coincide sempre con la zona di coltivazione di quella vite.
5. La gradazione alcolometrica effettiva
6. Il volume del recipiente
7. Il numero del lotto da cui proviene la partita del vino imbottigliato
8. Contenuto in anidride solforosa se supera i 10 mg/litro.
2. Colore di base del vino (facoltativo per il vino da tavola)
3. Il marchio, ovvero lo strumento che consente al consumatore di individuare subito il prodotto, (emblemi, stemmi, illustrazioni...) è facoltativo.
4. Il nome dell'imbottigliatore e la sua sede sono obbligatori. La sede dell'imbottigliatore però non coincide sempre con la zona di coltivazione di quella vite.
5. La gradazione alcolometrica effettiva
6. Il volume del recipiente
7. Il numero del lotto da cui proviene la partita del vino imbottigliato
8. Contenuto in anidride solforosa se supera i 10 mg/litro.
Vino IGT
_1. Zona geografica da cui proviene il vino
2. IGT: indicazione geografica tipica, espressione che indica che si tratta di un prodotto non generico come il vino da tavola, ma di un vino fatto con uve coltivate in una zona geografica ben determinata, prodotto secondo norme disciplinari ben precise.
3. Nome della varietà di vite (es. Sangiovese) impiegata nella produzione del vino (almeno con l'85% di quella varietà). Se prodotto con miscela di vitigni diversi (uvaggio) è sufficiente indicarne solo il colore di base.
4. Annata di raccolta delle uve (facoltativo)
5. Indicazione dell'imbottigliatore e sua sede (come etichetta precedente)e nel caso in cui la produzione sia stata fatta appositamente per un esercizio commerciale, si può indicare il suo nome.
6. Il numero del lotto da cui proviene la partita del vino imbottigliato
7. Contenuto in anidride solforosa se supera i 10 mg/litro
8. La gradazione alcolometrica effettiva
9. Il volume del recipiente
2. IGT: indicazione geografica tipica, espressione che indica che si tratta di un prodotto non generico come il vino da tavola, ma di un vino fatto con uve coltivate in una zona geografica ben determinata, prodotto secondo norme disciplinari ben precise.
3. Nome della varietà di vite (es. Sangiovese) impiegata nella produzione del vino (almeno con l'85% di quella varietà). Se prodotto con miscela di vitigni diversi (uvaggio) è sufficiente indicarne solo il colore di base.
4. Annata di raccolta delle uve (facoltativo)
5. Indicazione dell'imbottigliatore e sua sede (come etichetta precedente)e nel caso in cui la produzione sia stata fatta appositamente per un esercizio commerciale, si può indicare il suo nome.
6. Il numero del lotto da cui proviene la partita del vino imbottigliato
7. Contenuto in anidride solforosa se supera i 10 mg/litro
8. La gradazione alcolometrica effettiva
9. Il volume del recipiente
Vino DOC
_1. Denominazione del prodotto costituita
dall'abbinamento delle varietà di vite da cui proviene il vino (es.
Barbera), e dalla zona geografica dove viene coltivata (es. Asti)
2. Denominazione di origine controllata (DOC) o Denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) sono le menzioni specifiche tradizionali italiane che devono sempre figurare per esteso e mai in sigla. Indicano che si tratta di un prodotto qualificato e realizzato secondo norme ben precise.
3. Menzione di una sottozona del territorio. Nell'esempio riportato indicata Nizza, ovvero una zona circoscritta del territorio di Astil
4. L'indicazione "alla cascina" indica che si tratta di un viticoltore che trasforma le uve raccolte nei propri vigneti, (poderi, tenute, fattorie..) direttamente nella cantina aziendale dove avviene anche l'imbottigliamento. Se indicato invece Azienda Vinicola vuol dire che si tratta di un commerciante che acquista vini già pronti o che li ottiene da uve acquistate.
5. E' la sigla comunitaria che significa Vino di Qualità (non è obbligatoria, e corrisponde alle nostre Doc o Docg)
6. Il numero del lotto da cui proviene la partita del vino imbottigliato
7. La gradazione alcolometrica effettiva
8. Il volume del recipiente
9. Contenuto in anidride solforosa se supera i 10 mg/litro
2. Denominazione di origine controllata (DOC) o Denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) sono le menzioni specifiche tradizionali italiane che devono sempre figurare per esteso e mai in sigla. Indicano che si tratta di un prodotto qualificato e realizzato secondo norme ben precise.
3. Menzione di una sottozona del territorio. Nell'esempio riportato indicata Nizza, ovvero una zona circoscritta del territorio di Astil
4. L'indicazione "alla cascina" indica che si tratta di un viticoltore che trasforma le uve raccolte nei propri vigneti, (poderi, tenute, fattorie..) direttamente nella cantina aziendale dove avviene anche l'imbottigliamento. Se indicato invece Azienda Vinicola vuol dire che si tratta di un commerciante che acquista vini già pronti o che li ottiene da uve acquistate.
5. E' la sigla comunitaria che significa Vino di Qualità (non è obbligatoria, e corrisponde alle nostre Doc o Docg)
6. Il numero del lotto da cui proviene la partita del vino imbottigliato
7. La gradazione alcolometrica effettiva
8. Il volume del recipiente
9. Contenuto in anidride solforosa se supera i 10 mg/litro
_Marco Sessa - Copyright © 2011
Sito Web: www.marcosessa.weebly.com - e-mail: [email protected]
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